"Tempo Perso - Alla ricerca di senso nel quotidiano"
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NEWSLETTER n°4 del 2012
Aggiornamento della settimana -
dal 21 al 27 gennaio 2012 -
Prossima NEWSLETTER prevista per il 3 febbraio 2012 | | |||||||||||||||||||||||
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N. B. La Lectio, la Preghiera dei fedeli e l'Omelia vengono aggiornate appena disponibili (di norma rispettivamente il sabato sera, la domenica e il lunedì) Il 2 febbraio 2010 é nato il Blog di Tempo Perso PIETRE VIVE che viene aggiornato quotidianamente e mette così a disposizione in modo facile e veloce una o più notizie ******************* Siamo anche in FaceBook con la pagina sociale "QUELLI DELLA VIA" ******************* Siamo anche in Twitter con la pagina "QUELLI DELLA VIA" *******************
(GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Segnaliamo il palinsesto tv e radio Rai del 27 gennaio dedicato alla ricorrenza de Il giorno della Memoria.
Nel "prezioso"( per l'ampia documentazione fornita) sito LAGER si può vedere la mappa delle iniziative in Italia (cliccando sulla regione si possono visionare le manifestazioni) On line dal 27 gennaio 2012: "I NOMI DELLA SHOAH ITALIANA. Memoriale delle vittime della persecuzione antiebraica 1943-1945."
Un nuovo sito web della Fondazione Cdec:www.nomidellashoah.it. Il
sito ha la funzione di monumento/memoriale delle vittime, di strumento
per la ricerca dei loro nomi, di conoscenza e memoria della Shoah.
-------------------------------------------- 27 gennaio 2012: la Giornata della memoria per non dimenticare... Il 27 gennaio 2012, nel sessantasettesimo anniversario dall'apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa, celebriamo per la dodicesima volta in Italia il Giorno della Memoria. Una
data che viene ricordata contemporaneamente in molti Paesi europei, e
che è divenuta, in questi anni, importante e molto sentita dalla
popolazione e dalle istituzioni. La memoria e la nostra identitàIn
quale modo la consapevolezza della Shoah e il rifiuto delle ideologie
nazista e fascista hanno influito, nel dopoguerra, sulla formazione
dell’identità collettiva delle società europee?
È
stato questo il tema della tavola rotonda dal titolo “La Shoah e
l’identità europea”, tenutasi ieri a Roma, 24 gennaio, nell’ambito
delle iniziative per la ‘Giornata della memoria’ del 27 gennaio.
A Roma ‘’La Shoah e l’identita’ europea’’ Tavola rotonda “La Shoah e l’identità europea” (video)Ogni
anno si rinnova il ricordo della Shoah. Nel tempo quasi tutti i
protagonisti diretti di quella tragedia sono scomparsi. Le loro parole
restano nei libri e il testimone sta passando ai figli e ai nipoti.
L'importante è ricordare. Ecco alcuni libri che aiutano a farlo e
l'intervista a Marco Baliani, lettore de Il giardino dei Finzi-Contini.
27 gennaio 2012: la Giornata della memoria tra le pagine dei libri27 gennaio 2012: la Giornata della memoria per non dimenticare... Porrajmos: l'olocausto degli zingari Il
27 gennaio, come ogni anno, si celebra la Giornata della memoria. E’ la
memoria dello sterminio di un popolo, di una minoranza, i rom, voluto
da un regime razzista e persecutorio. E’ la memoria di una guerra che è
stata accompagnata anche dalla volontà di uno sterminio di popoli
‘differenti’. E’ la memoria di come l’irrazionalità unita all’odio
genera mostri. E’ una Giornata per non dimenticare, ma anche per
educare.
27 gennaio: Una Giornata per educare al rispetto delle minoranze romTutti conoscono la parola Shoah, nessuno Porrajmos, il divoramento. Lo sterminio degli zingari non ha ancora avuto il giusto riconoscimento nell’Europa che lo ha prodotto. Nel Rapporto conclusivo dell’indagine sulla condizione di rom, sinti e caminanti in Italia, elaborato nel febbraio 2011 dalla commissione straordinaria del Senato per la tutela e la promozione dei diritti umani si dice «Abbiamo il dovere di compiere un atto di riparazione inserendo il genocidio dei Rom tra quelli che vengono ricordati ogni anno il 27 gennaio nel Giorno della Memoria». Il Porrajmos fu uno sterminio «che al pari – dice il Rapporto – di quello degli ebrei fu condotto con scientificità e meticolosità in tutti i paesi occupati dai nazisti. Alla base vi era la considerazione che i Rom fossero una razza inferiore. "Porrajmos", l'olocausto degli zingariBreve
video realizzato a scopo didattico sul Porrajmos, la soluzione finale
voluta dal nazifascimo per Rom e Sinti. Il video, dopo le immagini
shoccanti dello sterminio, conclude con una panoramica sulla situazione
di Rom e Sinti in Italia lanciando un messaggio di speranza e
condivisione contro ogni discriminazione.
Porrajmos (video)Per approfondire:
-------------------------------------------- 27 gennaio: la Giornata della memoria per non dimenticare... MAI... Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare. (Bertold Brecht) -------------------------------------------- 27 gennaio: la Giornata della memoria per non dimenticare... riflessioni ... I negazionisti dell'Olocausto, a cominciare dal presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, sono sempre in agguato, e il pericolo più grande è che, dopo la scomparsa degli ultimi sopravvissuti-testimoni, si faccia strada un oblio generalizzato, magari lasciando spazio a teorie infamanti, alimentate da una diffusa (e da alcuni voluta) ignoranza. Con l'obiettivo di cancellare una delle pagine più terribili della storia dell'umanità: l'annientamento di sei milioni di ebrei. Colpevoli di un solo crimine: appunto, di essere ebrei. Per aiutare i giovani a conoscere, e quelli meno giovani a non dimenticare quanto accadde meno di 70 anni fa in un grande Paese europeo, anche noi abbiamo deciso di offrire un contributo, ripercorrendo il sentiero della sofferenza e della morte, con il fondamentale aiuto di un gruppo di sopravvissuti (Guarda il docu-web). Per dare un titolo al nostro lavoro, abbiamo preso a prestito da Goti Bauer, una eroica e generosa donna uscita viva dal campo di sterminio di Auschwitz, una frase laconica e tragicamente vera: «Salvi per caso». È proprio così. I pochissimi che sono tornati alla vita, dopo aver attraversato l'intero tunnel dell'orrore e della bestialità umana, ce l'hanno fatta soltanto grazie ad alcune fortuite circostanze... I rischi del cinismo e dell'indifferenza: perché è importante ricordare...
Invece, la moltiplicazione del ricordo, l’inevitabile ritualismo che si
porta con sé la puntuale commemorazione, hanno portato a quella memoria
una pubblicità a doppio senso. Da una parte, certo, il rispetto.
Dall’altra la banalizzazione e, senza soluzione di continuità, l’abuso.
I simboli si sono svuotati, il ricordo è diventato cerimonia, la parola
non può mancare e così, ogni anno, gli editori si sentono
irresponsabili se non pescano l’ultimo sopravvissuto, le lettere
rimaste nel cassetto, la storia ancora da raccontare. Un po’ come le
strenne per Natale. Il cinema, idem. Scuole ed enti pubblici
s’ingegnano per non ripetersi con i loro «eventi». L’evento, comunque,
è indispensabile. È inevitabile, tutto questo?...
Auschwitz l'antidoto è il silenzioSacralizzazione
dello sterminio, abusi e sfruttamento della memoria: così sono andate
moltiplicandosi negli ultimi anni le critiche alla celebrazione del 27
gennaio...
Non
è un caso che i negazionisti traggano profitto da una politica
nazionalistica che parla di «espulsioni» e «rimpatri», che ha il gusto
per il marchio e lo statuto speciale, che punta l’indice contro
l’immigrato, il clandestino, lo straniero. Come ha detto più volte
Emmanuel Lévinas, l’antisemitismo è l’archetipo di ogni internamento.
La memoria è vitaCelebrazione al Palazzo del Quirinale del "Giorno della Memoria"
...
fare della nostra scuola ancor più compiutamente "una scuola di
memoria". Questo impegno rappresenta il miglior antidoto a quei
rigurgiti di negazionismo e antisemitismo, di intolleranza e di
violenza che il ministro ha denunciato come fenomeni, per quanto
marginali, da stroncare sul nascere... Quando ho giurato da Presidente,
l'ho fatto sapendo che il mio dovere e il mio sentimento mi conducevano
a riflessioni, prese di posizione e sollecitazioni motivate e
inequivoche contro l'antisemitismo in ogni suo travestimento, contro il
razzismo, contro ogni violazione del principio di pari dignità ed
eguaglianza davanti alla legge.
il testo integrale dell'intervento del Presidente Napolitano-------------------------------------------- (SEGNALATO IN FACEBOOK NELLA NOSTRA PAGINA SOCIALE "QUELLI DELLA VIA"Shoah, i volti della memoria
Alla vigilia della Giornata della memoria, storie e testimonianze di uomini e donne travolte dalla Shoah. Per mettere a tacere ogni forma di negazionismo. Se Sissel avesse potuto vivere - Gurême: «L'Olocausto di noi nomadi» - Chi vuole continuare il lavoro di Hitler? - Un bambino racconta la vita nel lager - Art Spiegelman: gatti e topi, oggi come allora - Shoah, i volti della memoriaImmagini (terribili) e parole (toccanti) per riflettere e non dimenticare...
Se questo è un uomo... di Primo Levi --------------------------------------------------------------- Si potrebbe cominciare con un
sondaggio: quanti sono i nostri lettori (e parlIamo quindi di un
campione qualificato) che conoscono il termine Porrajmos?
Probabilmente non ci sbagliamo supponendo che solo una piccola
minoranza sappia che è l'equivalente, in lingua romanès, di Shoah.
Significa annientamento, distruzione, divoramento e si riferisce a quella particolare forma di martirio che subirono Rom e Sinti deportati dai nazifascisti nei campi di sterminio. Susanna Ripamonti: PorrajmosEccidi dimenticati.
Sperimentazioni a lungo negate, per lo più su bambini. Accanto agli
ebrei, sono centinaia di migliaia le persone morte nei campi di
sterminio nazisti. Alcune associazioni stanno provando a dar loro un
volto e una voce
Marco Pasqua: Omosessuali, rom, disabili le vittime senza nome dell'Olocausto (testo+video)Oggi si celebra la
Giornata della Memoria della Shoah, lo sterminio sistematico degli
ebrei perpetrato dai nazisti. C’è sempre il rischio, in queste
circostanze, di scadere nella ripetività, nel trasformare in cerimonia
la memoria.
Andrea Tornielli: In memoriamSono tanti i casi in cui il titolo di “Giusto tra le nazioni” giunge in anticipo rispetto ai tempi dei processi canonici
Giorgio Bernardelli: Beatificazioni, quando Israele arriva prima della ChiesaDobbiamo ricordarci che il fatto di essere stati vittime non è sufficiente a conferirci uno status morale
Abraham B. Yehoshua: Ma l'Olocausto non è misura di tutte le coseIl presidente della Repubblica:
"Ricordare, miglior antidoto contro negazionismo, intolleranza e
violenza". La cerimonia istituzionale aperta dal messaggio di Monti:
"Momento molto delicato per Italia ed Europa, xenofobia e intolleranza
non intacchino i nostri valori fondanti"
REPUBBLICA: Shoah, la giornata della memoria "Stroncare rigurgiti di antisemitismo"... Tante le iniziative, in
tutto il Paese. L’Italia deve continuare a fare i conti con le leggi
razziali del 1938 e con la deportazione degli ebrei, ma anche di rom e
sinti, di comunisti e omosessuali.
L’Italia, però, deve anche fare i conti con il futuro, non solo con il passato... Christian Elia: Italia, giornata di memoria “La vostra storia è
complessa e, in alcuni periodi, dolorosa. Purtroppo lungo i secoli
avete conosciuto il sapore amaro della non accoglienza e, talvolta,
della persecuzione, come è avvenuto nella Seconda guerra mondiale;
migliaia di donne, uomini e bambini sono stati barbaramente uccisi nei
campi di sterminio. È stato – come voi dite – il Porrajmos, il ‘grande
divoramento’, un dramma ancora poco conosciuto e di cui si misurano a
fatica le proporzioni, ma che le vostre famiglie portano impresso nel
cuore”. Queste le parole che Benedetto XVI ha pronunciato nella prima
udienza in Vaticano riservata alle diverse etnie di rom e zingari, l’11
giugno 2011. Parole che denunciano l’esistenza di una ferita storica e
umana ancora aperta.
Silvio Mengotto: Porrajmos: il "grande divoramento" del popolo zingaro“Un
giorno ci hanno dato l’invito per presentarci alla Questura, a febbraio
2010. Sono venuti gli autobus dell’Atac a prenderci e ci hanno portato
all’Ufficio Immigrazione nello sportello per gli zingari. Sono entrato
dentro, mi hanno fatto le fotografie, mi hanno preso le impronte
digitali. Dovevo farlo per forza, sennò non entravo nel campo”.
A
parlare è M. T. 15 anni, rom con cittadinanza bosniaca residente nel
campo nomadi formale di Camping River, Roma. La sua è una delle
testimonianze che aprono il Memorandum per il Comitato per
l’eliminazione della discriminazione razziale dell’Onu, redatto
dall’associazione 21 Luglio, onlus impegnata nella difesa dei diritti
dell’infanzia. Il Memorandum denuncia un fatto fino a poco tempo fa
sconosciuto alla cittadinanza: la schedatura, tra il 2009 e il 2010, di
circa 5000 persone di etnia rom e sinti, tutti residenti nei sette
campi “attrezzati” della Capitale.
Anna Toro: A Roma 5000 rom "schedati su base etnica"--------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)“Il
cristianesimo è trasformare la tragedia della vita in una festa”,
diceva negli anni ’70 Suor Maria Romero, beata salesiana
nicaraguense.
Ma cos'è la festa e dov’è la festa in una civiltà così “musona”, cupa e guerrafondaia come la nostra?
La
festa è il banchetto del Regno di Dio, il regno di giustizia e di pace,
pardon le repubbliche di giustizia e di pace, quelle in cui c’è
finalmente la felicità per tutti, quella del Discorso della
Montagna: la felicità dei poveri e degli afflitti, di quei
milioni, pardon miliardi ormai di impoveriti e di afflitti che non
possono dire: “Ma com’è bello vivere... che festa è la vita...!”.
La festa è il banchetto dell’umanità: risorse per tutti, in benefica e pacifica condivisione fraterna.
Innanzitutto
le risorse del creato, i manufatti di Dio, quelli dei primi sei giorni
del creato che con la sua parole fece e disse “è cosa buona”,
ottimo ingrediente per il banchetto della vita, la festa della
vita.
Beni comuni per tutti!
La Festa e la danza dei beni comuni di Giuliana Martirani-------------------------------------------- I primi 50 anni del Movimento Nonviolento in Italia Il
movimento che si richiama all'esperienza di Gandhi e fondato
in Italia cinquant’anni fa da Aldo Capitini ha ancora qualcosa da dire
alla riflessione politica contemporanea. l rapporti con le religioni
La
nonviolenza ha perso oppure, nel lungo periodo storico, attraverso
nuovi interpreti potrebbe insegnare ancora prospettive di convivenza
civile agli uomini della società post-moderna e ipertecnologica. A
cinquant’anni dalla nascita del movimento italiano a che punto è la
sensibilità su un concetto di vita che appassionò migliaia di giovani
tra gli anni Sessanta e Settanta e che oggi segna il passo...
In
questi giorni, i “reduci” di quello che ancora oggi è l’arcipelago
nonviolento si riuniscono a Verona per rilanciare un movimento afasico
che ha attira sempre meno adesioni tra le nuove generazioni...
Dove è finita la nonviolenza? FESTA per i 50 anni del Movimento Nonviolento (Verona 20-21-22 gennaio 2012): IL PROGRAMMA Riportiamo
di seguito i testi di saluto di alcuni movimenti con i quali, in questi
50 anni, abbiamo lavorato assieme per/con/verso la nonviolenza.
Il saluto di alcuni compagni di viaggio-------------------------------------------- Il Movimento Nonviolento,
fondato da Aldo Capitininel 1962, compie in questi giorni 50 anni.
La festa di compleanno in corso a Verona al Teatro Camploy (zona Porta
Vescovo) con un ricco e pacifista programma (.pdf) terminerà domani, 22
gennaio 2012, tra ospiti, iniziative, mostre, cibo, musica, letture,
film, riflessioni e proposte “per fare memoria dei 50 anni passati e
per iniziare insieme una nuova stagione”. “Celebreremo il passato e
organizzeremo il futuro” assicurano gli organizzatori che aspettano “le
persone, le associazioni, i gruppi, i movimenti dei più diversi
ambienti culturali, politici, artistici, religiosi, intellettuali, tesi
versol'orizzonte nonviolento, che in questi cinque decenni hanno
conosciuto, collaborato, condiviso, sostenuto il nostro Movimento e gli
vogliono bene”.
Alessandro Graziadei: Il Movimento Nonviolento festeggia i suoi primi 50 anniLa cronaca ogni giorno ci
racconta come sia in aumento la violenza: tra le mura domestiche, nelle
relazioni sociali familiari e professionali, nei rapporti occasionali
di semplice convivenza civile. Forse le guerre sono in diminuzione,
molto meno le spese per gli armamenti e la sicurezza, ma ciò che
preoccupa in questo tempo di crisi economica - finanziaria ma
soprattutto ideale - è l'aumento dell'aggressività,
dell'individualismo, del senso di impotenza e di rassegnazione che ci
fa diventare sempre più cattivi nei pensieri e nelle azioni. Affermo
ciò proprio in concomitanza di un evento importante: il congresso che
celebra i cinquant'anni del movimento non violento in Italia.
Luca Rolandi: Nonviolenza e religione, speranza da ritrovare--------------------------------------------------------------- (GIA' ANTICIPATI NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)OPG possibile la chiusura? Giovedì
26 gennaio 2012, riunione del Comitato Promotore di "StopOPG" dalle ore
10 alle 16, presso In Centro Congressi Frentani di via Frentani 4, a
ROMA per: - presentare (in conferenza stampa) la campagna “ UN VOLTO UN NOME”, con i referenti di "stopOpg" delle singole regioni. -
una discussione seminariale sulla questione dell' "imputabilità" e in
generale sugli aspetti normativi (compresa la questione del DdL "Marino
e altri senatori") La riunione è " aperta a quanti vogliono dare il loro contributo". StopOPG annuncia la campagna "un volto un nome"L’annuncio è di quelli che fanno ben sperare. Gli ospedali psichiatrici giudiziari potrebbero chiudere entro il 31 marzo 2013. Questo stabilisce un emendamento, approvato all'unanimità in Commissione Giustizia al Senato, al disegno di legge del governo sulle carceri. Potrebbe divenire più concreta, quindi, se in aula si confermerà il testo, la possibilità di chiudere e superare quelli che una volta si chiamavano manicomi giudiziari. Ultimi manicomi, una chiusura possibileSlitta
di un anno la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Il
termine inizialmente previsto dalla prima versione dell’emendamento era
il 31 marzo 2012 ma la data definitiva è stata fissata per il 31 marzo
2013. È quanto previsto nel testo finale dell’emendamento sugli Opg,
contenuto nel Disegno di legge «Svuota-carceri»...
Tre
semplici parole: «Ospedali psichiatrici giudiziari». Un termine
asettico, che nasconde la realtà (infernale) degli ultimi manicomi
d’Italia, sopravvissuti tenacemente alla riforma Basaglia...
Ospedali giudiziari psichiatrici, lo spettro della chiusura E’
ufficiale. Entro, e non oltre, il 31 marzo 2013 tutti gli Ospedali
Psichiatrici Giudiziari in Italia saranno chiusi. I detenuti verranno
trasferiti in centri, finalmente, adeguati alla cura delle patologie
che affliggono queste persone. Una vittoria, seppur tardiva, della
minima dignità che ogni Paese civile dovrebbe riservare ai suoi
cittadini più preziosi: quelli a cui ha tolto la libertà.
Fuori dal dirittoIl
ministro della Giustizia Paola Severino nella sua corposa relazione
sull'Amministrazione della Giustizia nell'anno 2011 ha dedicato appena
due righe alla questione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, un
“inciso” insomma. Ora che il
ministro Severino provi angoscia, come ha detto, per la situazione
esistente che si protrae da anni, e che ci pone in una situazione di
evidente illegalità, è cosa che le fa onore. Ma il sentimento
d’angoscia, per quanto nobile, non è sufficiente; soprattutto non
costituisce una soluzione, né in premessa né in fatto; sono invece le
possibili, praticabili soluzioni quelle che ci si attende dal ministro
e dal Governo. Relazione sulla giustizia ministro Severino: sugli OPG appena un inciso e che prova angosciaVedi il nostro precedente post:
Viaggio nell'orrore degli ospedali psichiatrici giudiziari-------------------------------------------- Una risposta al
sovraffollamento e al degrado. Questo vuole essere il decreto
svuotacarceri, che ieri ha ottenuto il primo sì dal Senato. E una delle
novità riguarda gli ospedali giudiziari. Ufficialmente, dal 31 marzo,
verranno chiusi. Spariranno definitivamente i manicomi criminali
TG3: Spariranno definitivamente i manicomi criminali (video)
Rinchiuse in ospizi,
spesso costrette alla prostituzione per sopravvivere, comunque
condannate all'isolamento. Il destino delle vedove è ancora una pagina
nera dell'India.
Marta Franceschini: India, la maledizione delle vedoveA Damasco regna la calma. Una
calma che é solo apparente. Abu Samer, proprietario di un piccolo
chiosco, che vende menaish (focacce) nel quartiere centrale
di Babtuma, é da mesi ormai che alle sei del pomeriggio torna a
casa. ”Le strade di sera sono vuote e ritornare tardi
diventa sempre più pericoloso”, racconta pensando a come
farà a pagare i debiti che gli restano, visto che le vendite si sono
più che dimezzate da quando é iniziata la rivoluzione.
Naomi Deledda: Siria. Dove sono finite le rose di Damasco?Nell'anniversario della rivoluzione
gli egiziani sono tornati a manifestare. E ora quale futuro attende
l'Egitto? A rispondere è Imma Vitelli, giornalista e autrice del libro
"Tahrir".
Giulio Cerqueti: Egitto: piazza Tahir, un anno dopoPiazza
Tahrir, un anno dopo. Domani, 25 gennaio 2012, ricorre il primo
anniversario della rivolta che, dopo trenta anni, ha rovesciato il
governo di Hosni Mubarak, detto il Faraone. L’Egitto intero, con
coraggio e ostinazione, ha posto fine a un regime liberticida e
corrotto.
Christian Elia: Egitto: buon compleanno, rivoluzioneProprio in questi giorni, un
anno fa, la piazza del Cairo ribolliva. Erano gli ultimi
fotogrammi di un regime trentennale, quello di Mubarak, destinato a
cadere in poco più di un mese. L’Egitto voltava pagina. E, si sa,
tutto quello che succede nella terra dei faraoni, di ieri e di oggi,
finisce per avere un’influenza decisiva su tutti gli equilibri del
mondo arabo; le svolte culturali e politiche dell’Egitto segnano poi
inevitabilmente la traiettoria su cui si muoveranno gli altri
paesi medio orientali.
A un anno di distanza molte cose sono cambiate anche se gran parte dei problemi restano sul campo... Piergiorgio Cattani: Egitto anno 1: passi avanti e sfide aperteScontro sempre più duro tra
Khartoum e Juba sulla gestione dei proventi petroliferi. Dopo la tassa
di 32,2 dollari a barile imposta dal Nord, il Sud ha bloccato il flusso
dell’oro nero verso Port Sudan e nel frattempo ha chiuso un accordo con
il Kenya per costruire un oleodotto fino a Lamu. Si cerca una
mediazione. In campo l’Ua.
NIGRIZIA: Sudan La guerra del petrolioIl terrorismo di Boko Haram
continua ad imperversare negli stati nord-orientali della Nigeria. Il
20 gennaio, una serie coordinata di attentati a Kano, la seconda città
del paese, ha causato oltre 200 morti. Nigrizia di febbraio dedicherà
il dossier alle “zone calde” del gigante d’Africa, con un reportage dal
nord-est, dove agisce questo gruppo terroristico. Un’anticipazione del
dossier.
NIGRIZIA: Vulcano NigeriaEra settembre, quando la Ong
‘Klimaka’ ha reso pubbliche stime per le quali si era registrato un
aumento, pari al 25 per cento circa, nel numero di senza casa in tutta la Grecia.
L’autunno è passato e il freddo dell’inverno che lo ha seguito ha fatto morire un clochard a Creta e uno ad Atene. Margherita Dean: Morire di freddo all'ombra dell'AcropoliIl presidente afgano Hamid
Karzai è a Roma per firmare un accordo bilaterale di cooperazione a
lungo termine tra Italia e Afghanistan.
Enrico Piovesana: Afganistan, per l'Italia un impegno di lungo termine
Scuola
e ricerca per il governo Monti sono delle priorità assolute. Ce ne
parla Marco Rossi Doria, sottosegretario all’Istruzione ed ex “maestro
di strada” a Napoli
Marco Rossi Doria ha una storia che parla per lui, una biografia singolare e importante, ricca di movimenti, mutamenti, consapevolezze maturate nell’ambito dell’insegnamento nella scuola di base, svolto in Italia e altrove, oltreoceano, in Africa, in Francia. Paola Milli: Si riparte dal SudIl ritorno al Sud, il rapporto
con i colleghi, gli allievi troppo vivaci. Sono tanti i motivi che
spingono un docente ad andarsene. A Torino capita in media al 6% degli
insegnanti. Poi ci sono i precari, che in alcuni istituti rappresentano
il 20% del personale. E la continuità didattica diventa una chimera
Stefano Parola: Elementari, maestre in fuga Ecco da dove si scappa di più... La mia
tesi è nel titolo. L’esperienza più interessante dal punto di vista
pedagogico del nostro paese, l’integrazione scolastica, sta scivolando
pian piano verso un nuovo fenomeno negativo che chiamo “isolazione”.
Raffaele Iosa: Dall'integrazione all'isolazione
(GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Gli
è bastato alzare un dito per bloccare la processione proprio sotto casa
sua. Pochi istanti, il tempo di lanciare un bacio a San Catello,
patrono di Castellammare di Stabia. Con la stessa mano, poi, ha
ordinato al corteo di muoversi ringraziando con un cenno chi gli aveva
tributato quell’omaggio. Eccolo lì, malfermo ma in piedi sul balcone.
Renato Raffone, 78 anni, consuocero del defunto padrino Michele
D’Alessandro, guarda quel fiume di persone proseguire e nota, con la
coda dell’occhio, il sindaco della città, l’ex pm dell’Antimafia Luigi
Bobbio, sfilarsi la fascia tricolore, ammainare il gonfalone e
abbandonare la processione. Esattamente come un anno fa.
Castellammare di Stabia, i portatori ribelli portano il santo a omaggiare il boss video...
A voi che mandate baci “devoti” dai balconi ai Santi, a voi che
continuate a farvi la comunione in chiesa, a voi che ci tenete alle
benedizioni e state uccidendo una città, una generazione di speranze e
volontà, a voi che vi chiamate STABIESI, mi chiamo Nicola Corrado ed ho
38 anni, sono un consigliere comunale di Castellammare di
Stabia...
Attraverso
quel bacio, rivolto non solo ad un simbolo religioso ma ad un tratto
identitario dell’intera città, voi volete affermare la vostra
appartenenza alla nostra comunità, il vostro essere “uomini d’onore” a
cui bisogna portare rispetto; ebbene io e tutta la città sana non vi
portiamo rispetto, quei baci ci indignano perché voi siete camorristi e
siete nostri nemici...
Castellammare, San Catello: le reazioni post processione video--------------------------------------- San Catello non si
fermerà più a "quelli che si illudono di onorare Dio disonorando
l'uomo: ostentano devozione ai santi proteggono i loro affari e le loro
imprese criminali". Per l'arcivescovo Cece si è trattato di
un'iniziativa arbitraria dei portatori della statua: "Faremo
chiarezza". Ma il sindaco non doveva abbandonare la processione "senza
avvertire di quello che stava succedendo"
REPUBBLICA: La curia: mai più inchino davanti alla casa del bossPoche ore prima che
si apponesse la firma che ieri, mercoledì, ha di fatto affidato al
consorzio “Sviluppo e Legalità” il bene confiscato di Verbumcaudo, nel
comune di Polizzi Generosa in provincia di Palermo, Cosa nostra ha
alzato la voce, facendosi sentire attraverso due lettere intimidatorie.
Chiara Pracchi: Verbumcaudo, questa assegnazione non s'ha da fareAssegnato per il riutilizzo a fini sociali il bene di Verbumcaudo
Giuseppe Caprisi: Nell'ex feudo di Michele Greco nascerà la quinta cooperativa antimafiaQuarantanove ordinanze di custodia cautelare, ma i capi riescono a sfuggire
Nicola Pezzuto: Salento, duro colpo alla Sacra Corona UnitaVent’anni dopo sembra che
Tangentopoli non sia mai esistita. Secondo le valutazioni dei più
accreditati osservatori internazionali, trasfuse nel rapporto di
Transparency International presentato nel dicembre scorso, nella
classifica del livello di corruzione percepito l’Italia si trova al
sessantanovesimo posto, dopo il Ghana e prima della Macedonia. Tra i
Paesi della zona euro solo la Grecia si colloca più in basso di noi,
mentre siamo anni luce distanti non solo da , Finlandia e Svezia ma
anche da Singapore. Nel 2011 siamo scesi di due gradini rispetto
all’anno precedente e addirittura di 29 rispetto al 2005.
Inevitabile concludere che la stagione di Mani pulite è passata invano. Livio Pepino: I vent'anni di Tangentopoli, come se nulla fosse
La pace: incontro con l'altroHOREB n. 60 - 3/2011TRACCE DI SPIRITUALITA' A CURA DEI CARMELITANI Quando
si parla di pace, oggi, facilmente si fa riferimento ad alleanze
strategiche, equilibrio di forze e di armi; si ritiene quindi che la
pace sia frutto di alchimie politiche e del buon senso dei “grandi” di
questo mondo.
Nella
riflessione biblica, la pace è, prima di tutto, dono che procede da Dio
e non dagli uomini, essa è costitutiva della natura di Dio, infatti,
Pace è il suo nome, «Jhwh-Shalom» (Gdc 6,24).
Gesù
viene sulla terra per annunciare agli uomini che Dio è Signore di tutti
e quindi per portare a tutte le genti la nuova novella della pace (At
10,36). Egli non è solo colui che evangelizza la pace, ricorda Paolo,
ma anche colui che, mediante il sangue della sua croce, riconcilia
tutte le cose, facendo la pace (Col 1,20).
Con
la sua morte in croce, sottolinea ancora l’Apostolo, Gesù distrugge in
sé l’inimicizia, abbatte il muro di separazione che tiene lontani
giudei e pagani, e crea un uomo nuovo, per cui, conclude Paolo, “Gesù è
la nostra pace” (Ef 2,14).
Proprio
perché Gesù è la nostra pace, per chi accoglie il suo spirito e si
lascia coinvolgere nel suo vissuto, la pace non si pone come esigenza
etica o sociale, ma essa è intrinseca al dono globale, definitivo e
supremo fatto da Dio all'uomo per mezzo di Gesù Cristo,
allora la pace è costitutiva della vita del credente, in quanto vita
coinvolta nel dinamismo trinitario e animata dallo spirito del Padre e
del Figlio, che è Spirito di comunione e di pace.
Questo
l'incipit dell'Editoriale di Horeb, Quaderni di riflessione e
formazione per quanti desiderano coltivare una spiritualità che assuma
e valorizzi il quotidiano. Editoriale SommarioE' possibile richiedere copie-saggio gratuite: CONVENTO DEL CARMINE 98051 BARCELLONA P.G. (ME) E-mail: horeb.tracce@alice.it ---------------------------------------
--------------------------------------- Scuola di Formazione per la Vita Cristiana "SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale del Vicariato di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) Scuola di Formazione per la Vita Cristiana
"SCEGLIERE DIO PER AMICO"
Itinerario Formativo Triennale
Vicariato di Barcellona P. G. (ME)
III ANNO
--------------------------------------- (GIA' ANTICIPATO NEL NOSTRO BLOG PIETRE VIVE)Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto (ME) TRENT'ANNI DI CAMMINO - LETTERA AGLI AMICI Cari amici e amiche, sono
passati ben trent'anni da quando abbiamo dato vita alla
fraternità carmelitana di Barcellona Pozzo di Gotto. La gioia di questo
anniversario è come soffocata da quanto è successo il 22 novembre nella
città di Barcellona PG, che ha conosciuto il dramma dell’alluvione con
tutto il suo seguito di distruzione e di paura. Nonostante le forti
piogge, il convento dove ci troviamo non ha subito alcun danno, mentre
tante persone, che conosciamo, sono state costrette a fare i conti con
la perdita di mobilia o di altre cose necessarie, con attività
commerciali o artigianali messe in ginocchio e con i disagi del dopo
alluvione.
Questo
evento così inatteso ci costringe a ripensare il nostro modo di abitare
e di usare un territorio, che non abbiamo saputo custodire. Per noi
della fraternità è una provocazione ancora più forte a non sentirsi un
corpo estraneo dal tessuto sociale, ma a vivere e sostenere percorsi di
maggiore umanizzazione della convivenza civile.
Una breve storia della fraternità di Pozzo di Gotto...
Finalità e punti ispirativi...
Dentro un mondo che cambia...
Il nostro rendimento di grazie...
Maria,
nostra madre e sorella nella fede, assieme ad Elia Profeta
e all'Apostolo Paolo, restino sempre i nostri modelli di
riferimento esemplari che abbiamo ricevuto dalla tradizione spirituale
del Carmelo, al fine di camminare in obsequio Jesu Christi, come
scrive la Regola del Carmelo, ovvero nel vero discepolato di Cristo
Gesù, per essere nel mondo segno credibile di quella vita che non muore
più, piccola epifania del Figlio, venuto ad amare il mondo perché tutti
abbiano la vita in abbondanza.
Fraterni saluti nel Signore fr. Aurelio, fr. Alberto, fr. Gregorio, fr. Egidio 6 Gennaio 2012 - Epifania del Signore il testo integrale della Lettera agli amici TRENT'ANNI DI CAMMINOPer saperne di più sulla Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
--------------------------------------- La Bibbia in un frammento "Andò ad abitare in una città chiamata
Nazaret, perchè si adempisse il detto dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno»". (Matteo 2,23)
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CHIESA
E SOCIETA'
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Chiesa e mondo in dialogo (pdf)
Maria oltre l'archetipo di Roberto Carnero
"Ave Mary. E la chiesa inventò la donna" di Michela Murgia
Papa: "Silenzio e ascolto, fondamenti della comunicazione" nell'era di twitter
La Rete è sempre di più il luogo delle domande e delle risposte
Festa di san Francesco di Sales: i vescovi e i giornalisti
2500 città pregano per la pace
video
FAMIGLIA CRISTIANA: Furbi e evasori, ladri di futuro
Saverio Gaeta: Bagnasco: c'è da salvare l'Italia
Francesco D'Agostino: Il fondamento e la mano tesa
Francesco Dal Mas: Cacciari: relativismo, crisi, valori fondativi Gli intellettuali accettino il dialogo
Paolo Lambruschi: Zamagni: siamo in una crisi di senso Serve un ri-orientamento politico
AVVENIRE: Cei: crisi finanziaria, Sud e cittadinanza per i figli di immigrati al centro del dibattito
CEI: Lo sguardo dei Vescovi sulla Chiesa e sul Paese
CEI: Parole antiche per l'alfabeto sociale
CEI: Se la fede interpella gli adulti
Saverio Gaeta: Cei, a Maggio le linee antipedofilia
Stefano Stimamiglio: Una pièce teatrale contestata
Stefano Stimamiglio: Alla storia l'ardua sentenza
Paolo Perazzolo: Intervista a Romeo Castellucci
Alfredo Tradigo: L'immagine di Gesù nell'arte
Davide Rondoni: Se l’intellettuale «contro» si compiace di una umanità come disperante nulla
Intervista a padre Alex Zanotelli (video)
Tradimento Monti - Salviamo il referendum dell'acqua
Acqua, Monti fa marcia indietro
Napoli:
Hasta la victoria, siempre! di Alex Zanotelli - Napoli diventa così la
prima grande città italiana che decide di ‘obbedire’ al Referendum
sull’acqua
Gad Lerner: L'Infedele e l'assedio di Forconi & Corporazioni
L'INFEDELE: Forconi & Corporazioni, Italia sotto assedio (video puntata integrale)In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza (video)
BALLARO': Il ministro Passera, Maroni e Rutelli a Ballarò (video puntata integrale)
Francesco Riccardi: E adesso avanti
Stella Spinelli: Nella protesta in Sicilia c'è tutto e il contrario di tutto
Pierluigi Battista: Le spine e la spina
Michele Serra: L'amaca
Stefano Folli: Il trambusto leghista e la via obbligata del Pdl: ecco la destra oggi
Guido Gentili: Siamo ancora a metà strada
Paolo Natale: Perchè agli italiani piace tecnico| BENEDETTO XVI |
Angelus - 22 gennaio 2012
Udienza - 25 gennaio 2012
Discorso - Alla Comunità dell’Almo Collegio Capranica di Roma (20 gennaio 2012)
Discorso - Alla Comunità del Cammino Neocatecumenale (20 gennaio 2012)
Discorso - Inaugurazione dell'Anno Giudiziario del Tribunale della Rota Romana (21 gennaio 2012)
Discorso - Ai
Superiori e Seminaristi dei Pontifici Seminari Campano, Calabro e Umbro
in occasione del centenario di fondazione (26 gennaio 2012)
Messaggio - XLVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, 2012 - Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione
il testo integrale dell'Angelus del 22 Gennaio 2012
video
Ciò che più ci manca di Marina Corradi
il
testo integrale del Messaggio di Benedetto XVI per la 46a Giornata
delle comunicazioni sociali "Silenzio e Parola: cammino di
evangelizzazione"
San
Francesco di Sales, patrono dei giornalisti - Chiesa e media -
“Silenzio e parola: cammino di evangelizzazione”: messaggio per la 46a
Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali -
Benedetto XVI: silenzio e parola evangelizzano (video)
Pierangelo Sequeri: Nell’oggi come agli inizi
OSSERVATORE ROMANO: Prioritario il rinnovamento della fede|
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