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MARIA

Donna dei nostri giorni

Maria, donna bellissima

di Don Tonino Bello


vero. Il Vangelo non ci dice nulla del volto di Maria. Come, del resto, non ci dice nulla del volto di Ges.

Forse meglio. Cos a nessuno di noi viene tolta la speranza di sentirsi dire un giorno, magari da un arcangelo di passaggio: Lo sai che a tua madre e a tuo fratello rassomigli tanto?.

Maria, comunque, doveva essere bellissima. Non parlo solo della sua anima.

La quale, senza neppure 1'ombra del peccato, era limpida a tal punto che Dio vi si specchiava dentro. Come le montagne eterne che, l sulle Alpi, si riflettono nella immobile trasparenza dei laghi.

Parlo, anche, del suo corpo di donna.

La teologia, quando arriva a questo punto, sembra sorvolare sulla bellezza fisica di lei.

La lascia celebrare ai poeti: Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti s che in te sua luce ascose....

La affida alle canzoni degli umili: Mira il tuo popolo, o bella Signora....

O agli appassionati ritornelli della gente: Dell' aurora tu sorgi pi bella... non vi stella pi bella di te.

O al rapido saluto di un' antifona: Vale, o valde decora. Ciao, bellissima!

O alle allusioni liturgiche del Tota pulchra. Tutta bella sei, o Maria. Sei splendida, cio, nell' anima e nel corpo!

Essa per, la teologia, non va oltre. Non si sbilancia. Tace sulla bellezza umana di Maria. Forse per pudore. Forse perch paga di aver speso tutto speculando sul fascino soprannaturale di lei. Forse perch debitrice a diffidenze non ancora superate circa la funzione salvifica del corpo. Forse perch preoccupata di ridurre l'incanto di lei a dimensioni naturalistiche, o timorosa di dover pagare il dazio ai miti dell' eterno femminile.

Eppure, non dovrebbe essere difficile trovare nel Vangelo la spia rivelatrice della bellezza corporea di Maria. C' una parola greca molto importante, carica di significati misteriosi che non sono stati ancora per intero esplicitati. Questa parola, che fonda sostanzialmente tutta la serie dei privilegi soprannaturali della fanciulla di Nazaret, risuona nel saluto dell'angelo: Kecharitomne. Viene tradotta con l'espressione Piena di grazia. Ma non potrebbe trovare il suo equivalente in "graziosissima", con allusioni evidenti anche all'incantevole splendore del volto umano di lei?

Credo proprio di s. E senza forzature. Cos come senza forzature Paolo VI, in un celebre discorso del 1975, ha avuto l'ardire di parlare per la prima volta di Maria come la donna vestita di sole, nella quale i raggi purissimi della bellezza umana si incontrano con quelli sovrumani, ma accessibili, della bellezza soprannaturale.

Santa Maria, donna bellissima, attraverso te vogliamo ringraziare il Signore per il mistero della bellezza. Egli l'ha disseminata qua e l sulla terra, perch, lungo la strada, tenga deste, nel nostro cuore di viandanti, le nostalgie insopprimibili del cielo.

La fa risplendere nella maest delle vette innevate, nell'assorto silenzio dei boschi, nella forza furente del mare, nel brivido profumato dell' erba, nella pace della sera. Ed un dono che ci inebria di felicit perch, sia pure per un attimo appena, ci concede di mettere lo sguardo nelle feritoie fugaci che danno sull' eterno.

La fa rifulgere nelle lacrime di un bambino, nell' armonia del corpo di una donna, nell'incanto degli occhi suoi ridenti e fuggitivi, nel bianco tremore dei vegliardi, nella tacita apparizione di una canoa che scivola sul fiume, nel fremito delle magliette colorate dei corridori che passano veloci in un' alba di maggio. Ed un dono che ci dispera perch, come ha detto qualcuno, questa ricchezza si gioca e si perde al tavolo verde del tempo.

Santa Maria, donna bellissima, splendida come un plenilunio di primavera, riconciliaci con la bellezza. Tu lo sai che dura poco nelle nostre mani rapaci. Sfiorisce subito sotto i nostri ingordi contatti. Si dissecca improvvisamente al soffio maligno delle nostre roventi cupidigie. Si contamina presto all'urto delle nostre latenti lussurie. Non la sappiamo trattare, insomma. E lo scavo struggente che ci produce nell' anima, invece che avvertirlo come anfora di felicit che ci fa cantare di gioia, lo avvertiamo come ferita inguaribile che ci fa gridare di dolore.

Aiutaci, ti preghiamo, a superare le ambiguit della carne. Liberaci dal nostro spirito rozzo. Donaci un cuore puro come il tuo. Restituiscici ad ansie di incontaminate trasparenze. E toglici la tristezza di dover distogliere gli occhi dalle cose belle della vita, per timore che il fascino dell' effimero ci faccia depistare i passi dai sentieri che portano alle soglie dell' eterno.

Santa Maria, donna bellissima, facci comprendere che sar la bellezza a salvare il mondo. Non lo preserveranno dalla catastrofe planetaria n la forza del diritto, n la sapienza dei dotti, n la sagacia delle diplomazie. Oggi, purtroppo, nella deriva dei valori, stanno affondando anche le antiche boe che un tempo offrivano ancoraggi stabili alle imbarcazioni in pericolo. Viviamo stagioni crepuscolari.

Per, in questa camera oscura della ragione c' ancora una luce che potr impressionare la pellicola del buon senso: la luce della bellezza. per questo, santa Vergine Maria, che vogliamo sentire il fascino, sempre benefico, anche del tuo umano splendore, cos come sentiamo la lusinga, talvolta ingannatrice, delle creature terrene. Perch la contemplazione della tua santit sovrumana ci aiuta gi tanto a preservarci dalla palude. Ma sapere che tu sei bellissima nel corpo, oltre che nell' anima, per tutti noi motivo di incredibile speranza. E ci fa intuire che ogni bellezza della terra appena un ruvido seme destinato a fiorire nelle serre di lass.

(fonte: Tonino Bello, "MARIA Donna dei nostri giorni" Ed. San Paolo)

 

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